DOUGLAS DA SILVA ARAUJO

Douglas Da Silva Araujo

BIOGRAFIA

Douglas Da Silva Araujo

Mi chiamo Douglas Da Silva Araujo sono n ragazzo nato a Milano nel 96’ ma di origini brasiliane. Solo le origini lo sono, in quanto non conosco la mia famiglia e la mia provenienza. Quando ero un agazzino sono stato inserito in comunità tramite decreto del tribunale dei minori di Milano poiché mia madre non era capace di prendersi cura di me tra violenze, abusi ed altro ancora.

Ho trascorso quindi tutta la mia preadolescenza e adolescenza in due differenti comunità e una volta uscito ho imparato da solo a “vivere”, ma più un sopravvivere.

Spesso ho fatto scelte sbagliate di cui forse ho pagato e ne pagherò ancora le conseguenze. Però posso dire di aver fatto una cosa giusta: ovvero ho scelto di iniziare a dipingere.

La pittura mi ha sempre accompagnato nel mio percorso da quando la mia insegnante d’arte delle medie me l’ha fatta scoprire. Da allora non ho mai abbandonato il pennello, l’ho solo accantonato per impugnare la spatola – anche se il primo amore non si abbandona mai.

Nei miei primissimi lavori, se così si possono definire visto che ero solo un ragazzino, ho usato tempere e pittura ad olio, poi, con il passare degli anni, sperimentando l’uso dei colori e studiando da autodidatta tramite socialinternet e libri, ho prediletto gli acrilici.

Ho iniziato a farmi conoscere ad un pubblico più ampio intorno al 2017 quando esponevo per strada tra la provincia di Milano e quella di Monza con una compagnia di pittori, dei quali ricordo ogni prezioso consiglio e insegnamento. Ora sono più attivo sui social dove pubblico fotografie dei miei quadri ricevendo riscontri tempestivi sia positivi che negativi.

Attraverso questi canali ho venduto molti quadri negli anni, ma mai svenduti, perché?

Perché credo nell’attesa (l’arte bonsai mi ha insegnato tanto) e sono arrivato ad aspettare anche tre anni prima di vendere un quadro. 

Quando realizzo una mia tela ci metto una parte di me, quindi non vendo solo un quadro, ma anche le mie emozioni. Per questo motivo prima di separarmene mi assicuro che l’acquirente ne sappia comprendere a pieno il suo valore, e non che lo sminuisca chiedendomi uno sconto, piuttosto aspetto, come scritto sopra, anche tre anni. 

Soffro di un disturbo bipolare di tipo 1 diagnosticatomi all’età di ventidue anni, le mie tele spesso vengono fatte nei periodi up e anche in quelli down, ma sempre eseguite con sentimenti forti.


Ora di certo non sto a parlare di questa malattia, ma voglio solamente dire che l’arte mi fa stare meglio, mi fa stare bene, mi fa sorridere, quindi non smetterò mai di dipingere perché non voglio perdere il mio sorriso. Questa è la mia arte e questo sono io.



 MOSTRE ED EVENTI

MOSTRE ED EVENTI

Mostra collettiva “Venti d’arte” presso la galleria Martesana, 17/05 – 6/06, Cassina de’ Pecchi (Milano)

Mostra collettiva “Futuro” presso lo Spazio arte Tolomeo, 10/06 – 24/06, Milano

  ARTICOLI E RICERCHE

ARTICOLI, RICHERCHE E PUBBLICAZIONI



«Ogni volta che mi trovo davanti ad una tela è come se fosse una nuova seduta dall’analista.»

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