Fiore Cao
Nasce a Cagliari nel 1994, città in cui frequenta il Liceo artistico Foiso Fois. Dopo un anno di studio accademico presso l’Accademia di Belle Arti Mario Sironi di Sassari continua il suo percorso di studi presso l’Accademia di Belle Arti di Brera
dove ha consegue il diploma in scultura. Successivamente, all’Accademia di Milano, termina il biennio di Visual Cultures e pratiche curatoriali.
Vive e lavora tra Milano e la Sardegna.
Il gruppo di lavori che Fiore Cao ha inteso raccogliere sotto il titolo comune di «Poetiche di superficie» prendono in considerazione la ricerca sulla superficie delle cose. Più precisamente, si analizza il rapporto tra superficie-immagine e la conseguente e inevitabile rielaborazione mentale. I media utilizzati sono differenti: pittura, disegno, scultura. Nei primi lavori il processo di copia-mimesi è uno spunto percettivo per cogliere l’aspetto immaginativo che viene a crearsi. La “copia” pittorica, meticolosa, suggerisce sulla tela, o sulla carta, superfici marmoree che riportano alla mente superfici carnose e corporee. La pittura, con l’aggiunta del dettaglio minuzioso, ha il compito specifico di condurre l’immaginario ad una trasformazione apparente. In effetti l’immagine potrebbe essere due cose, ma è il nostro meccanismo mentale a modificare lo spunto iniziale e a rielaborare il soggetto sul supporto, come un corpo in uno spazio.
La serie pittorica (in via di sviluppo) «Pietre magiche» è sempre incentrata sullo studio della materia. Questa serie non intende discostarsi dallo studio sulla materia, se non per richiamare altri mondi: da quelli passati e ancestrali a quelli futuri infiniti e non ancora esplorati. Nell’ambito della ricerca portata avanti, il tentativo è quello di suggerire altre mille possibili immagini imprigionate nella materia naturale e liberate dallo sguardo dell’osservatore. Il lavoro si propone come una riflessione su come il pubblico si rapporta e interagisce con la propria immaginazione. Avvalendosi di soggetti oggetti naturali quali le pietre – in questo caso non prive di affinità magico-primitive – registrate mediante il gesto pittorico racchiuse in unità visive più o meno trasfigurate e stagliate nello spazio della tela, Fiore Cao ha concepito questi lavori come un invito ad altre libere ipotesi interpretative. Queste pietre magiche si propongono di solleticare la creazione di nuove immagini, di stabilire connessioni immaginative.
MOSTRE ED EVENTI
Esposizioni:
2016 – INCONTRO#3, Fondazione Pini, Milano. http://www.fondazionepini.net/attivita-culturale/incontro-3/
2016 – Waiting Room, studio Terzo Livello, Milano. http://www.studifestival.it/portfolio/waiting-room
2017 – Next Level, Studio NDC, Milano.
«Il mio lavoro pone al centro l’interazione del pubblico con la loro immaginazione. Scelgo elementi che abitano l’ambiente con il fine di affascinare e incuriosire lo spettatore. Rappresento la materia per suggerire immaginari, più punti di vista, con cui la mente di chi guarda può entrare in azione aprendo il campo a mille possibilità. Scelgo oggetti che registro, trasfiguro, do loro la possibilità di trasmettere senza estrarli dal loro contesto originario. Non li combino ad altri oggetti, non mi avvalgo di materiali sintetici, moderni o frutto della società industriale. Opto per soggetti naturali che nascono poetici, mi concentro sulla loro natura evocativa quella che la società contemporanea sta perdendo.»
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